La materia è la realtà che ci circonda e la percepiamo attorno a noi tramite i sensi. Quando si parla poi di materiali naturali, la nostra sensibilità si acuisce perché ci riporta ad un passato lontano e alle origini della nostra civiltà.
Infatti, prima ancora dell’uso del mattone, la pietra era il mezzo costruttivo usato dai popoli per dare vita a forme ed idee. In modo particolare poi, la pietra naturale, riesce a parlarci del genius loci con le sue trame, texture e colori, e a raccontare la storia di un’epoca.
La pietra richiama un immediato senso di solennità e rispetto. Mentre la visione neoclassica stendeva sugli edifici di pietra dell’antica Grecia il velo della purezza eterea, del bianco assoluto, la scoperta nell’Ottocento di tracce di colore sulle superfici di questi stessi edifici ha portato a ripensare alla visione dell’antico fino ad allora universalmente accettata. Non più come universo del bianco e del puro, ma una realtà variopinta. Una maschera andava così a sostituire l’altra, dal neutro assoluto al colore, mentre ancora il potere seduttivo della pietra naturale, il suo essere viva e vibrante, veniva trascurato.
Quello che viene invece esaltato di questo materiale dagli architetti e dagli interior designer nella modernità non è tanto il valore simbolico o costruttivo - il candore o la possenza - ma l’immagine viva della pietra e la bellezza che le deriva dell’essere parte dei luoghi e della natura: le incredibili striature, colori, irregolarità e il suo essere assolutamente unica.
Celebre esempio di questa visione è la Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright (1934-37), in Pennsylvania, costruita a sbalzo al di sopra di un salto d’acqua e ancorata ad un nucleo incorporato nella roccia. Alla sequenza dei tre piani a sbalzo in cemento armato e protesi nel vuoto, si contrappongono i setti verticali portanti rivestiti interamente in pietra grezza locale. La continuità tra interno ed esterno è ottenuta con l’utilizzo degli stessi materiali: i pavimenti sono in pietra, quasi a voler creare un fondo roccioso, così come le pareti e il grande camino del soggiorno incassato nella roccia.
Si tratta di una situazione estrema in cui l’artefatto dell’uomo si fonde con la natura, come se ne facesse integralmente parte. L’elemento naturale entra fisicamente dentro la casa non solo attraverso le ampie superfici vetrate che creano continuità con l’esterno, ma anche attraverso la cascata. L’idea che ne deriva è una sensazione di forte umanità che enfatizza i principi di Wright di promozione di armonia tra essere umano e natura: le persone si sentono creature delle natura e poste al riparo come in una grotta profonda.
Il capolavoro della Casa sulla Cascata diventa esempio indiscusso nell’evoluzione delle teorie organiche successive che pongono uomo e natura in un dialogo sinergico continuo.
Ecco così che le case diventano sistemi in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale in cui gli elementi artificiali si mescolano a quelli naturali: legno, pietra, ciottoli, cemento a vista a significare la rugosità della roccia, vetro come simbolo d’aria, luce e acqua.
Tra tutti questi elementi la pietra ha sicuramente un forte valore emozionale, ragione per cui trova molteplici dimensioni di utilizzo: dalle grandi superfici pavimentate esterne ed interne a rivestimento verticale di setti e pareti. Tuttavia queste operazioni di architettura, pur partendo da un profondo rispetto nei confronti della natura, finiscono comunque per farsene demolitori: l’estrazione
del materiale, dalla cava al cantiere, non rispetta la natura fino in fondo, ma impone ancora una volta la volontà dell’uomo all’ambiente. |
Il desiderio di trovare un coinvolgimento con la natura, senza porsi però come predatori nei suoi confronti, ha portato le aziende produttrici di pavimenti e rivestimenti alla creazione di ceramiche che imitano perfettamente la retinatura e le tonalità delle pietre nelle loro infinite variabili cromatiche.
Inoltre, i diversi formati realizzati aiutano il progettista a giocare con le composizioni e con le pose e a creare effetti che rimandano alla irregolarità della roccia.
Nel momento della scelta, all'eticità si affianca anche un’analisi delle performance tecniche di questo materiale, come l’elevata resistenza agli urti e la capacità antimacchia dovuta alla limitata porosità del materiale.
Questa soluzione, che rappresenta un’alternativa alla pietra naturale, risponde quindi non solo alle esigenze di ritorno dell’uomo ad una dimensione a stretto contatto con la natura, ma si pone anche come scelta di profondo rispetto nei confronti dei luoghi e del territorio.
Arch. Emanuela Cavalca
email: emanuela.cavalca@gmail.com
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